Il Progetto M.A.R.E. 2020 è finalmente iniziato!

Dopo 114 giorni di attesa, abbiamo iniziato l’ottava edizione del Progetto M.A.R.E FINALMENTE!!! Dobbiamo ammettere che l’attesa è stata dura, perché il mondo stava (e sta ancora) vivendo la crisi del COVID-19 e non potevano prevedere cosa sarebbe successo il giorno dopo. Tuttavia, abbiamo tenuto alto il morale e abbiamo iniziato ad avere incontri online. Grazie a Domenico e ai volontari degli anni precedenti, che hanno avuto la gentilezza di dedicare il loro tempo per prepararci a un buon inizio del progetto, siamo riusciti a familiarizzare con gli obiettivi e la missione del progetto. Ci sostenevamo e ci motivavamo tutti insieme come una grande famiglia nonostante questi sfortunati eventi.

Il nostro primo incontro in Zoom, 04.04.2020.

E chi sono i nuovi volontari, vi chiedete chi sono? Bene, per questo rimanete sintonizzati per le nostre presentazioni personali!

A prestissimo! Ciao!

Le meraviglie della Baia

Ieranto non è solo kayaking. Qualche volta ci spostiamo dalla superficie dell’acqua per andare più in profondità e scoprire le meraviglie che normalmente non si vedono da sopra.

Quando facciamo le visite guidate, già sappiamo quello che vogliamo far vedere, dove ci sono le cose più importanti e più belle: è già (quasi) tutto predeterminato. Però… noi vogliamo di più, scoprire di più, far vedere di più, ed è stato per questo motivo che è iniziata la nostra nuova avventura!

Per alcuni giorni, una parte dei nostri volontari è andata sott’acqua per esplorare un’altra parte di Ieranto. Dotati di maschera, snorkel, pinne e una camera fotografica ci siamo messi a studiare quello che di bello la baia ci offre e cui di solito non facciamo attenzione. Sono stati 4 giorni di lavoro molto intenso, più le ore extra durante l’estate, in totale di più di 12 ore, fatte solo in una piccola parte della baia. È stata una esplorazione intensiva, andando ad osservare tutti i piccoli buchi che abbiamo potuto trovare, cercando dalla più piccola alla più grande creatura e trovando le cose più sorprendenti che adesso vogliamo condividere.

Ma prima di questo, vi dobbiamo raccontare la nostra giornata più bella. Era il giorno 29 di Ottobre e le condizioni metereologiche erano buonissime. Visto che il lavoro estivo a Ieranto era finito, era più facile arrivare nella baia con il kayak. Dopo di 1 ora di kayak, ci siamo trovati davanti un paesaggio naturale bellissimo con un mare piatto e blu smeraldo, senza barche, senza persone, occupato soltanto dalla natura – tutti i gabbiane erano al mare, godendosi questo posto tranquillo.

Era ora di entrare in quest’acqua fredda e qui è successo tutto! Probabilmente dato che il mare era veramente molto calmo,  abbiamo potuto vedere alcune creature che di solito non si vedono, ed ogni volta che guardavamo al lato ne scoprivamo un’altra. Inoltre le abbiamo viste in un posto in cui chiunque avrebbe potuto vederle…Ma dov’erano durante l’estate? Parliamo di piccoli gasteropodi, che molte persone pensano siano nudibranchi.

Questa scoperta ci ha emozionati e ci ha mantenuti caldi, e alla fine siamo rimasti in acqua a osservare e cercare per 3:30h.

Anche senza batteria nella camera, abbiamo continuato a trovare organismi meravigliosi, per la prima volta, cosa che ci ha fatto decidere di tornare l’indomani.  Siamo tornati il giorno dopo, e sì, abbiamo trovato le creature che ci aspettavamo trovare, negli stessi posti, come questo piccolo granchio:

Con questo lavoro ed insieme con altri lavori fatte negli anni scorsi, abbiamo potuto identificare più di 200 specie (algae, invertebrati e pesci) da quali quasi 10 stano segnalati come in pericolo di estinzione. Presto condivideremo più e più precise informazioni su ognuna di queste specie. Speriamo che l’anno prossimo vi possiamo far vedere queste creature meravigliose con le nostre visite guidate.

Adesso possiamo farvi vedere qualcosa in più del solito, ma dobbiamo continuare a cercare in altri posti.

Un mare per esplorare ritorna alla scuola

Dopo l’edizione estiva, è tempo di tornare a scuola, ma NON VI PREOCCUPARE, non tutto è così triste e noioso perché il Progetto M.A.R.E. sta anche andando a scuola per fare agli studenti imparare e esser più consapevoli sulla tematica degli impatti nell’oceano.

AMIAMO LE ATTIVITÀ ALL’APERTO PIÙ PERÓ!!!!

Se vuoi sapere qualcosa in più sul nostro piccolo progetto, fai click qua

Il primo giorno volevamo conoscerci e presentare l’intera tematica per le prossime 6 settimane.

Ovviamente li abbiamo invitati al nostro ristorante “Rifiuti di Mare” sotto il mare, dove è facile trovare un po ‘di plastica e altri tipi di rifiuti nei nostri piatti più famosi, l’acqua da bere è un po’ inquinata e abbiamo problemi di temperatura e alcuni clienti invasivi che ti infastidiscono mentre mangi o ti prendono il cibo … Forse ci sono persone che possono aiutare il ristorante a diventare un buon posto dove mangiare. (volontari !!)

Che cosa capiamo dalla tabella degli impatti …? Quali sono i principali 5 impatti nell’oceano …? Specie invasive, distruzione dell’habitat, rifiuti marini, pesca eccessiva e cambiamento climatico….

Fatto da Mentimeter, il risultato del brainstorming quando abbiamo chiesto quali sono i maggiori impatti nell’oceano

L’impatto di quel giorno è stato: Cambiamento climatico:

Il termine cambiamento climatico indica l’insieme dei cambiamenti nel clima terrestre che si verificano dalla metà del 20 secolo a causa delle attività umane. L’effetto più evidente è l’aumento della temperatura, che è cresciuto di 0,8 °C negli ultimi 150 anni e potrebbe raggiungere i 3-5 ° C nel 2100.

Il clima terrestre ha oscillato in passato, ma è il brusco aumento della temperatura che ci porta a concludere che siamo in un episodio di riscaldamento globale.

E … quali sono le CONSEGUENZE ??

Riscaldamento degli oceani: dal 1880, la temperatura annuale globale della terra e degli oceani è salita a una media di 0,07 ° C, per decennio. Il 2019 è un candidato per essere tra i tre anni più caldi di sempre, insieme al 2016 e al 2017.

Differenza della temperatura di luglio nel 1981 e nel 2010: possiamo vedere che la differenza è di circa 2-4 ° C in più

Schiacciamento dei ghiacciai: solo in Italia, negli ultimi 50 anni abbiamo perso il 30% dei ghiacciai. Si stima che tra circa 30 o 40 anni i ghiacciai italiani saranno scomparsi.

Innalzamento del livello del mare: Quando i ghiacciai si sciolgono, il livello del mare è aumentato. Ci sono circa 40 aree costiere a rischio di alluvione. Alcune città come Napoli e Venezia, vicino al mare, rischiano di essere sommerse in 80 anni, con un aumento di 1.064 metri a Venezia e 1.040 a Napoli.

Acidificazione degli oceani: in 250 anni il pH è diminuito di 0,1 unità (da 8,2 a 8,1) e si prevede che alla fine di questo secolo diminuirà di oltre 0,2 a 0,4 unità. Questa diminuzione è associata all’acidificazione dell’acqua che, di conseguenza, riduce anche la disponibilità di carbonato di calcio. Questo elemento è troppo importante per conchiglie, molluschi, crostacei e persino coralli. Pertanto, molte specie sono a rischio di sopravvivenza.

Sbiancamento dei coralli: nel 2016, la Australian Coral Reef, ha subito un’ondata senza precedenti di “sbiancamento” a causa di un temporaneo aumento della temperatura dell’oceano di circa 4 gradi. Questo stress termico ha causato lo sbiancamento nel 90% dei coralli della barriera corallina e oltre il 20% di decessi.

Mutazioni comportamentali e migrazioni di specie animali: in tutti gli oceani del mondo e in tutti i diversi anelli della catena alimentare, ci sono stati cambiamenti nella vita marina in linea con i cambiamenti climatici: riproduzione, alimentazione e migrazione. si stanno muovendo verso i poli con una velocità di 72 Km ogni decennio.

Pesce Pappagallo. Un esempio di questo. Abituato a vivere nel sud del Mediterraneo, è arrivato un po ‘più a nord del mare ed è diventato una specie invasiva

Ma perché??? quali sono le cause di questa situazione?

Le attività umane, dall’inquinamento alla sovrappopolazione, stanno aumentando la temperatura della terra e, fondamentalmente, cambiando il mondo che ci circonda. Le cause principali sono a causa del fenomeno chiamato l’effetto serra. I gas nell’atmosfera, come (leggi dopo), lasciano entrare il sole, ma evita che parte del calore salti, come le pareti di vetro di una serra. Più gas serra nell’atmosfera, più calore viene intrappolato, rafforza l’effetto serra e aumenta la temperatura della terra.

  • Anidride carbonica (CO2): l’uso di combustibili fossili è la fonte primaria di CO2. La CO2 può anche essere emessa da impatti diretti indotti dall’uomo sulla silvicoltura e su altri usi del suolo, come attraverso la deforestazione, la bonifica dei terreni per l’agricoltura e il degrado dei suoli. Allo stesso modo, la terra può anche rimuovere la CO2 dall’atmosfera attraverso il rimboschimento, il miglioramento dei suoli e altre attività.
  • Metano (CH4): attività agricole, gestione dei rifiuti, consumo di energia e combustione di biomassa contribuiscono tutte alle emissioni di CH4.
  • Protossido di azoto (N2O): le attività agricole, come l’uso di fertilizzanti, sono la fonte primaria di emissioni di N2O. La combustione di combustibili fossili genera anche N2O.
  • Gas fluorurati (gas fluorurati): i processi industriali, la refrigerazione e l’uso di una varietà di prodotti di consumo contribuiscono alle emissioni di gas fluorurati, che comprendono idrofluorocarburi (HFC), perfluorocarburi (PFC) e esafluoruro di zolfo (SF6).

Segue i nostri prossimi articoli!!!

Liberazione di due tartarughe in Cilento!

Il 4 ottobre siamo andati sulla spiaggia di Ascea per partecipare alla liberazione di alcune tartarughe .

Queste due tartarughe sono state trovate grazie alla sensibilità delle persone sulla spiaggia. Hanno visto che le tartarughe stavano avendo problemi, il loro avvistamento è stato molto importante perché entrambe le tartarughe erano  intrappolate in una grossa corda. La corda era intorno al collo e alle pinne. Questo è molto pericoloso perché le tartarughe non erano in grado di nuotare bene e la corda stava iniziando a tagliare la loro pelle. Il che è ancora più pericoloso perché a un certo punto può bloccare il flusso sanguigno e perdere la pinna. Queste tartarughe sono state fortunate perché sono state trovate prima che questo poteva succedere.

Subito è stata informata la guardia costiera e la stazione zoologica di Portici. Le tartarughe sono state prelevate e poi tenute sotto controllo da un veterinario.

Perché la spiaggia di Ascea è stata scelta per liberarli?

Perché ogni anno dal 2015 in questa spiaggia si trovano i nidi delle tartarughe. Quest’anno c’erano 5 nidi. Il maggior numero di nidi dal 2015. Quindi questa spiaggia ha visto nascere molte piccole tartarughe.

Fortunella è rimasta con la Stazione Zoologica per più di un anno perché ha avuto difficoltà a riprendersi, Pitor invece è stato trovato quest’estate ad agosto vicino alla Marina di Camerota in mare aperto. È stato possibile salvare Pitor velocemente perché c’erano persone provenienti da H24 e dalla Stazione Zoologica sulla spiaggia di Ascea per il monitoraggio del nido delle tartarughe.

Hanno fornito Fortunella di un localizzatore GPS per avere alcune informazioni in tempo reale sulla sua posizione e per capire le sue condizioni di salute dopo aver passato molto tempo in cattività. Ogni due giorni si fa una connessione satellitare e si traccia  il percorso che la tartaruga ha intrapreso. Fortunella viene dal golfo di Pozzuoli, magari un giorno deciderà di tornare vicino Napoli perché le tartarughe sono una specie migratrice che attraversa tutto il Mar Mediterraneo.

Alla fine di due dei nostri volontari hanno avuto l’opportunità di raccogliere la tartaruga e portarla più vicino al mare. E’ stato bello vedere queste meravigliose creature nel loro habitat naturale e in buona salute.

Quello che è importante ricordare è che le tartarughe non sono nostre, sono del mare e nel mare ci sono molti pericoli come corde, reti e plastica.

Come puoi aiutare?

La prima cosa da fare quando vedi una tartaruga con difficoltà è chiamare la guardia costiera. Ma per un aiuto a lungo termine devi  soprattutto ridurre il tuo impatto ambientale compiendo azioni come: 

  • La raccolta differenziata
  • Evitare l’utilizzo di plastica monouso
  • Avere sempre una borraccia

Autunno a Ieranto: Classroom scopre il tesoro sottomarino

L’autunno è già qui ma il lavoro a Ieranto non si ferma. Anche se non abbiamo molti visitatori come d’estate perché la temperatura è più bassa, il tempo è ancora soleggiato e abbastanza caldo da darti un’esperienza straordinaria dentro e fuori dall’acqua. Durante i mesi di settembre e ottobre, il nostro progetto ha ospitato i quattro gruppi di studenti delle scuole superiori internazionali provenienti da Germania e Svizzera.

Uno dei gruppi che sono stati con noi

Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare e lavorare con studenti e professori di quattro diverse scuole superiori, palestre e condividere le nostre conoscenze ed esperienze che avevamo come volontari internazionali e come guide attraverso la straordinaria biodiversità che stiamo proteggendo a Ieranto.

Il nostro obiettivo principale era quello di rappresentare ai nostri ospiti la colorata e ricca vita marina che abbiamo nel nostro parco, come può essere protetta attraverso la formazione di aree marine protette e perché è importante farlo attraverso diversi giochi e attività interattivi. Per capire cos’è la biodiversità e cosa significa, li abbiamo mostrati attraverso i tour di kayak e snorkeling, nonché i giochi interattivi sulla terra.

Per capire cos’è la biodiversità e cosa significa, li abbiamo mostrati attraverso i tour di kayak e snorkeling, nonché i giochi interattivi sulla terra.

Mimi con il nostro volontario Alaeddine

Le attività sull’acqua sono state più che ben accolte dagli studenti. I tour in kayak nella baia sono stati piuttosto eccitanti per loro e si sono divertiti molto insieme. I tour di snorkeling sono stati una piacevole sorpresa per me, perché era la prima volta che facevo un tour guidato di snorkeling. Sorprendente. Erano pieni di domande e la loro sete di informazioni e spiegazioni era davvero rinfrescante. Non lo vedo da molto tempo. E sono stato più che felice di rispondere a loro e chiarire i loro dubbi, nonché condividere alcuni fatti divertenti sugli organismi che abbiamo visto insieme.

Quando la parte in acqua era finita, abbiamo iniziato i giochi interattivi di cui stavo parlando all’inizio. L’idea era di mostrare loro la biodiversità da diverse prospettive, quindi abbiamo inventato un gioco d’ipotesi per farlo. Nel nostro infopoint, abbiamo molte cose che sono venute con il mare, quindi usiamo quegli oggetti, nascondendoli nella scatola con uno spazio per le mani, affinché tocchino gli oggetti che avevamo.

Osso di seppia? Posidonia aegagropila? Granchio Immondizia di plastica coperta di conchiglie di cirripedi? Hmmm … Cosa ne pensi di quello che hanno riconosciuto?

Anche per mostrare loro cos’è un’area marina protetta, abbiamo inventato un altro gioco per dimostrarlo. Gli studenti dovevano scrivere tutte le attività che si possono svolgere sul mare con una nota adesiva. Dopo che abbiamo finito, abbiamo chiesto loro di attaccare la loro attività su una tavola che era divisa per la zona di protezione che abbiamo nel nostro parco – zona di protezione rossa (A), gialla (B) e verde (C). Mentre loro mettono le risposte alla lavagna, le informiamo di ogni attività e mettevamo il posto giusto sulla lavagna se le risposte erano errate. Gli studenti si sono trovati benissimo e ci siamo anche divertiti.

Alla fine della giornata, tutto è stato fantastico, gli studenti hanno apprezzato, i professori erano soddisfatti del nostro lavoro, tutti hanno imparato qualcosa di nuovo ed era tempo di dire addio. Abbiamo augurato loro un ritorno a casa sicuro, sperando che in futuro, forse, alcuni di loro tornino come volontari del Progetto Mare.

Grazia tutte volontaria per il suo grande lavoro!