Progetto M.A.R.E. incontra M.A.R.E. for S.E.A

Un tuffo nel mondo della comunicazione

La scorsa settimana Kristiāns dell’edizione 2020 del progetto M.A.R.E. è andato in missione speciale nella bellissima isola di Ischia per condividere la sua esperienza di volontariato e le sue conoscenze nell’ambito della comunicazione con i ragazzi del nostro progetto gemello M.A.R.E. for S.E.A.. Ogni giorno è stato ricco di attività diverse: dalla spiegazione dell’importanza della condivisione delle informazioni alla creazione di un piano di comunicazione, dalla scoperta delle montagne più alte dell’isola fino alle acque piú cristalline. Vi chiederete: quali sono le cose più importanti che ognuno di noi ha imparato da questa esperienza? Scopriamolo!

Insieme a Procida

L’obiettivo principale dell’esperienza con Kristians è stato quello di approfondire la filosofia alla base del progetto M.A.R.E. e come questo supporta l’Area Marina Protetta di Punta Campanella nelle attività di tutti i giorni. In più ha aiutato a prepararci per questi futuri 3 mesi nell’ambito della comunicazione, della gestione economica e dell’organizzazione delle prossime attività.

Familiarizziandosi con il Parco Marino di Punta Campanella

Una parte importante del nostro lavoro è quello di diffusione e promozione delle nostre attività, per aiutare a creare una maggiore consapevolezza sulla salvaguardia dei nostri mari. La condivisione è di fondamentale importanza per raggiungere la sensibilità di piú persone possibile. Kristians ci ha fornito informazioni per migliorare le nostre capacità comunicative, un ambito in cui lui ha una grande esperienza. Abbiamo imparato attraverso diversi giochi e mettendo in pratica ció che ci ha spiegato. Con le sue attività ci ha dimostrato quanto sia importante una buona comunicazione per riferire il messaggio che vogliamo trasmettere agli spettatori.

Creando il piano di comunicazione

Con il suo aiuto abbiamo creato il nostro programma di comunicazione da seguire durante il progetto, seguendo il motto SMART (specifico, misurabile, raggiungibile, realistico, fattibile nel tempo a disposizione). Abbiamo stabilito il messaggio che vogliamo trasmettere, a chi e come farlo.

Ha partecipato insieme a noi una pulizia delle spiagge a Procida dandoci consigli su come mostrare al meglio i risultati del nostro lavoro con nella successiva pubblicazione sui social network. Inoltre, ci ha accompagnato in diverse passeggiate e escursioni in vari luoghi dell’isola d’Ischia e abbiamo scoperto insieme bellissimi paesaggi come quelli del Monte Epomeo e del belvedere di Piano San Paolo. Ma non solo questo! Abbiamo anche condiviso delle avventure subacquee cercando una specie di patella che si trova in pericolo di estinzione: Patella ferruginea e facendo snorkel sotto il Castello Aragonese per vedere il fenomeno vulcanico di emissione di CO2 che accade solo nel mare di Ischia, dove abbiamo anche fatto dei video spettacolari che potete guardare QUI.

Le nostre racolte durante la pulizia della spiaggia di Procida
Sulla cima del Monte Epomeo

Kristians, oltre alle sue conoscenze nel campo della comunicazione, ha condiviso con noi anche aspetti della sua cultura. Infatti una delle notti più divertenti e interessanti è stata la Latvian cultural night in cui abbiamo mangiato tre piatti tradizionali della Lettonia, giocato e imparato molto di questo paese da noi poco conosciuto, apprezzando la diversità e scoprendo cose nuove.

Giocando alcuni giochi tradizionali lettoni

Uno degli obiettivi fondamentali del project M.A.R.E. e M.A.R.E. for S.E.A. è proprio lo scambio culturale e di conoscenze per crescere non solo in ambito professionale ma anche personale. Quindi questa esperienza insieme é stata importante sia per la crescita di entrambi i progetti sia per ognuno di noi.

Esploratori della baia

Oltre ai nostri soliti compiti e responsabilità, siamo riusciti a trovare il tempo per avere anche un po’ di divertimento in più. Per un giorno, all’inizio dell’autunno, abbiamo dovuto dimenticare tutto quello che sapevamo sulla baia di Ieranto e lasciare correre la nostra immaginazione. “Esploratori della baia” è qualcosa che i volontari fanno di solito durante i primi mesi del loro arrivo, ma come avrete già notato, durante il nostro progetto abbiamo dovuto fare le cose un po’ diversamente, per non dire altro. Per il gioco, dovevamo dividerci in gruppi di due persone e dovevamo andare in kayak per disegnare una mappa e nominare i luoghi. Mentre lo facevamo, dovevamo immaginare di essere i pionieri della baia, il che è stato molto divertente. Dopo un po’, abbiamo dovuto presentare le nostre mappe agli altri. Alcuni volontari hanno voluto creare anche delle storie per accompagnare la loro presentazione. I risultati sono stati così interessanti che siamo arrivati alla conclusione che vorremmo condividerli con voi. Grazie al gioco, abbiamo riscoperto la bellissima baia dove abbiamo trascorso la nostra estate. Ora, tuffiamoci nella creatività dei nostri volontari!

Kristiāns and Raquel: “La Baia Spledente”

La mappa di Kristiāns e Raquel

“La storia che sto per raccontarvi è accaduta quando avevo  30 anni. Stavo servendo il re di Spagna come capitano dell’equipaggio reale in molte spedizioni in tutto il mondo. Bei tempi, devo dire!

La figlia del re soffriva da molti anni di una malattia degenerativa e la sua preziosa vita, purtroppo, era vicina alla fine. Per disperazione, il re offrì il 10% delle sue ricchezze alla persona che avesse trovato una cura per la malattia mortale di sua figlia. Si assicurò che questo annuncio si diffondesse in tutta la Spagna più velocemente di un incendio. E di sicuro lo fece, anche di più – il messaggio del re raggiunse ogni regno e dinastia reale che si possa pensare. Persone da tutto il mondo venivano in Spagna, offrendo la cura alla principessa ma, sfortunatamente, niente funzionava. La sua salute peggiorava ogni giorno.

Sembrava che non ci fosse soluzione al problema e la speranza del re cominciò lentamente a svanire. Comunque, tutto cambiò in una sera fortunata. Io e il mio equipaggio siamo andati nella nostra taverna preferita vicino al porto. Stavamo bevendo delle birre, parlando della realtà della situazione attuale e annegando le nostre preoccupazioni, finché, dal nulla, un vecchio si intromise nella nostra conversazione. Ci ha raccontato una storia incredibile su questa magica baia di terra chiamata Mediterranea, dove possiamo trovare la Posidonia oceanica – un’alga che è nota per le sue capacità curative e molto probabilmente potrebbe salvare la principessa. “Ma vi avverto”, sussurrò il vecchio con voce tremolante, “la baia è sorvegliata dalla regina Octoponia!” Secondo lui, la mostruosa creatura è metà donna e metà polpo con la Posidonia oceanica splendente tra i capelli. La regina ha un esercito di sirene bellissime ma estremamente letali.

“Si dice che centinaia di marinai abbiano cercato di prendere questa magica erba marina”, continuò l’uomo, “ma nessuno di loro è tornato vivo”. “Ma perché?” chiese uno dei membri del mio equipaggio reale. L’anziano sbatté il pugno sul tavolo e rispose a voce alta: “Perché erano accecati dall’avidità!” Si scopre che i marinai che prima avevano cercato di prendere l’alga hanno preso più di quanto avrebbero dovuto. Volevano venderla e diventare ricchi. Ma la leggenda dice che se uno visita la baia con cattive intenzioni, la regina Octoponia e il suo esercito di sirene mangerano il suo cuore.

Dopo aver finito la storia, i membri del mio equipaggio ridevano come non avevano mai riso prima. Nel frattempo, sono rimasto in silenzio. “Ma se fosse vero?” Mi chiesi, “e se questo fosse l’unico modo per salvare la vita della nostra amata principessa?” Mi avvicinai al vecchio e gli chiesi come possiamo raggiungere quel posto magico. Il mio equipaggio non poteva credere che stessi cadendo nella stupida storia del vecchio, ma ero disposto a correre il rischio. Non avevamo nulla da perdere. “Navigate verso il sud del Mediterraneo”, disse il vecchio, “e quando troverete l’Occhio di Mare nascosto tra le rocce, saprete di essere lì”.

Abbiamo preso in parola l’uomo e abbiamo lasciato il regno di Spagna la mattina dopo per trovare la magica baia. Abbiamo navigato per un mese, prendendo una delle rotte marittime più pericolose, fino a raggiungere l’Occhio di Mare di cui ci aveva parlato il vecchio. Abbiamo rapidamente superato l’occhio ed eccola lì – la Baia Spledente, circondata da scogliere, nascondendo la sua notevole bellezza ad occhi avidi. Mi ricordo ancora la sensazione che ho provato quando l’ho vista per la prima volta. Era incredibile.

Non appena abbiamo raggiunto la riva, ci siamo messi subito alla ricerca della magica alga. Abbiamo esplorato ogni singolo angolo della baia e, purtroppo, non siamo riusciti a trovarla. Sentendomi incredibilmente deluso, ho dato l’ordine di rifornire la nostra nave di tesori preziosi in natura per i prossimi mesi. I miei uomini trovarono, per esempio, olive, rosmarino, miele, diverse bacche, legno di alta qualità, ferro e molte altre cose. Inoltre, ho dato ordine all’equipaggio di raccogliere le più belle specie del mare per allestire un acquario per la nostra amata principessa. Volevo solo vederla sorridere di nuovo, ammirando il fascino eccezionale delle magiche acque del Mediterraneo.

Abbiamo passato la notte sulla Terra. Il nostro obiettivo era quello di riposare un po’ e lasciare la baia come prima cosa al mattino. Nel frattempo, alcuni membri dell’equipaggio hanno aperto una botticella di vino e hanno bevuto tutta la notte. Dopo alcune ore di bevute ininterrotte, i miei uomini riuscivano a malapena a stare in piedi. All’improvviso il comandante, il mio braccio destro, ha visto qualcosa di spettacolare: il mare brillava più di un diamante. Gli uomini ubriachi non potevano credere a quello che vedevano, era la magica Posidonia oceanica. Incredibilmente eccitati e dimenticando ciò che il vecchio al bar aveva detto loro, si sono subito buttati in acqua per raccogliere più Posidonia oceanica possibile. Secondo il Comandante, che è rimasto a terra, i membri del mio equipaggio hanno preso una quantità incredibile della magica erba marina… più di quanto avrebbero dovuto. La loro felicità si è rapidamente trasformata in un incubo. Degli urli improvvisi hanno invaso la baia e i miei uomini, uno dopo l’altro, sono scomparsi sotto la superficie dell’acqua. Il Comandante vide delle creature metà umane e metà pesce che saltavano fuori dall’acqua e trascinavano alcuni dei miei uomini dentro di essa. “Li ho visti aprire il petto dei nostri uomini, prendere a mani nude pezzi dei loro cuori e mangiarli”, mi disse istericamente il Comandante, “e, nel frattempo, un’altra creatura, metà donna e metà polpo, riprendeva l’erba di mare dalle fredde mani morte dell’equipaggio”.

Ero terrorizzato. Mi sono subito precipitato verso il mare e non potevo credere ai miei occhi quando ho visto i miei uomini – tutti morti, che galleggiavano sull’acqua e che giacevano sulla sabbia… senza cuore. Abbiamo perso molti uomini onorevoli quella notte. Mentirei se dicessi che non avevo paura. Tremavo come una foglia. Ma non potevo ignorare il fatto che i miei uomini avevano trovato l’erba marina magica. La principessa stava ancora combattendo una malattia mortale e noi abbiamo giurato fedeltà sia al re di Spagna che alla sua cara figlia. Non potevamo lasciare Mediterranea a mani vuote. Cercai di inventare un piano, ma i miei uomini avevano troppa paura di entrare in acqua. E chi poteva incolparli?

La luna appariva all’orizzonte e la notte copriva la terra. Improvvisamente, il mare cominciò a brillare più dell’oro, scacciando l’ombra delle montagne. “Eccola”, urlò eccitato il Comandante, “la magica Posidonia oceanica!” Non potevo credere ai miei occhi. Volevo subito buttarmi in acqua per prenderla, ma ero anche spaventato a morte. “Per favore”, gridai dalla spiaggia, “ho solo bisogno di un pezzo della magica Posidonia. La principessa di Spagna sta morendo. Per favore, vi supplico!” Non ci fu risposta. Sentendomi incredibilmente terrorizzata, pregavo per la protezione di Dio e mi buttavo in acqua. Ho preso solo una foglia dell’erba marina magica e ho subito nuotato verso la riva. Non successe nulla. Circondati da risate gioiose, siamo tornati alla nostra nave e abbiamo lasciato la baia. Ho dato il mio ultimo sguardo alla baia e lei era lì – la regina Octoponia seduta sulla roccia con la Posidonia oceanica splendente tra i capelli. Nel momento in cui i nostri occhi si incontrarono, il mondo sembrava essersi fermato per un momento.

Dopo un mese di viaggio, siamo tornati in Spagna. Un alchimista del regno usò la foglia di posidonia per preparare una pozione che ha salvato la vita della nostra amata principessa. Alla fine, lei diventò la regina di Spagna, portando avanti l’eredità di suo padre”.

Petra and Judit: “Spasitelj”

La mappa di Petra e Judit

In un luminoso giorno di settembre del 1400 d.C., io – Pedro, e il mio caro co – esploratore Judito, eravamo andati a Capri per trascorrere le nostre vacanze. Lontano dal nostro re e dai problemi quotidiani, o almeno così pensavamo. Alla fine della giornata, arrivò il piccione con la lettera del nostro re. “Che palle, il vino di Capri è così dolce, e le sirene così divine, la nostra vacanza ora è rovinata” – disse il mio collega dopo aver letto che ci voleva far esplorare la piccola baia. “Guardate la piccola baia con la torre, vi chiedo di andarci e di conquistarla, ma state attenti al gigante che ci abita” – pretese il re.

La mattina dopo siamo partiti verso la baia.

“In un luminoso giorno di settembre del 1400 d.C., io – Pedro, e il mio caro co – esploratore Judito, eravamo andati a Capri per trascorrere le nostre vacanze. Lontano dal nostro re e dai problemi quotidiani, o almeno così pensavamo. Alla fine della giornata, arrivò il piccione con la lettera del nostro re. “Che palle, il vino di Capri è così dolce, e le sirene così divine, la nostra vacanza ora è rovinata” – disse il mio collega dopo aver letto che ci voleva far esplorare la piccola baia. “Guardate la piccola baia con la torre, vi chiedo di andarci e di conquistarla, ma state attenti al gigante che ci abita” – pretese il re.

La mattina dopo siamo partiti verso la baia.

“Chi siete?” – la voce gridò con rabbia, e le rocce dei giganti hanno cominciato  a cadere in mare vicino alla nostra nave. La sera prima, in una delle tante taverne di Capri, il pescatore ci aveva detto come soddisfare il gigante di nome Spasitelj. “Nella grotta del tesoro della baia Uvala Velika, dovreste immergervi in profondità e trovare il tesoro del gigante, da tempo perduto, che lui non può raggiungere”. Insicuri della verità delle sue parole, ci siamo tuffati nella profondità blu, e in modo sorprendente abbiamo trovato solo – una scopa! ” Questo è il tesoro? ” – abbiamo iniziato a temere la rabbia del gigante.

Una volta mostrata la scopa dal ponte della nostra nave, il gigante urlò di gioia: “Scopa!”

E il tesoro lo era. Vedete, il gigante usava questa scopa per pettinarsi le ciglia per le quali era famoso in tutta la penisola. Erano così lunghe che gli uccelli potevano riposarsi su di loro invece di usare i rami.

“Entra nella baia e prendi quello che ti serve! Tornate con il vostro re, e festeggeremo tutti insieme” – disse il gigante. Oh, come ci sentimmo sollevati! La mattina seguente, abbiamo esplorato ogni angolo della baia di Spasitelj e abbiamo raccolto specie marine per l’acquario del nostro re. La nostra missione aveva avuto così successo che il mio amico Judito era stato invitato al castello del re ungherese per servire come marinaio sul Danubio. E io, beh… sono rimasto nella penisola. Per mantenere la baia al sicuro da barche intruse. E di tanto in tanto, spazzolare le magnifiche ciglia di sua maestà”.

Margot

“Caro Regno di Campanella, ti prego di non avere paura di me. La piccola bohémien che sono viene in pace per avvertirvi di un luogo che avete abbandonato senza vederne il valore. In cambio della condivisione delle preziose informazioni che ho, ti chiederò solo un posto sicuro dove stare, un tavolo sempre coperto di dolci, e alcune migliaia dei tuoi segni di felicità più belli, più preziosi, più unici. Questo posto si chiama “l’Orso” quindi l’orso perché quando ci si avvicina, le montagne che lo circondano hanno la forma di un orso che dorme.

Comincerò  da te, mio re (Akrem) So che diventare saggio ha un prezzo. E il prezzo, per ora, sembra essere il tuo ginocchio. Nell’orso, troverai specie con prorieta medicinali. Sono sicuro che il tuo medico Gianna le conoscerà, dall’alga rossa (Asparagopsis armata) alla Caulerpa a grappoli (Caulerpa cylindracea). Imparerà ad usare le loro proprietà antifungine, antibatteriche e antivirali (forse anche per risolvere il problema del covid che persiste tra la vostra gente). Inoltre, lei ha le ravine dell’orso per riposare durante le sue vacanze.

E tu, mia regina (Arina), ho sentito recentemente che hai un profondo bisogno di riposo? Bene, sappi che questo posto è pieno di Cladophora caespitosa. Come dice il suo nome potrai fare molta siesta su queste madrepora a cuscino. Ma pensate anche al vostro popolo.

Caro chef di guerra, il più grande guerriero dei guerrieri. Questo luogo sarà una perfetta area di addestramento per i tuoi soldati, lo spirito dell’orso, acque ondulate ma anche calme nelle spiagge dell’orso. Per difendere il tuo regno, avrai bisogno di proteine ed è capitato che molti uccelli si posino su la piccola zampa. Non mi stupirei che insieme a loro ci siano delle deliziose uova.

A proposito di cibo, tu giardiniera (Petra) non sei stanca della pasta? L’Orso ha dei tesori anche per te. A partire dalla piuma di mare rosso (Asparagopsis taxiformis) cucinerai pasti tropicali come alle Hawaii. Potete anche gustare il Riccio di mare (Paracentrotus lividus) o se siete molto fortunati la succulenta arancia di mare (Tethya aurantium) ma per questa dovrete andare a fondo.

E tu, mia regina (Arina), ho sentito recentemente che hai un profondo bisogno di riposo? Bene, sappi che questo posto è pieno di Cladophora caespitosa. Come dice il suo nome potrai fare molta siesta su queste madrepora a cuscino. Ma pensate anche al vostro popolo.

Caro chef di guerra, il più grande guerriero dei guerrieri. Questo luogo sarà una perfetta area di addestramento per i tuoi soldati, lo spirito dell’orso, acque ondulate ma anche calme nelle spiagge dell’orso. Per difendere il tuo regno, avrai bisogno di proteine ed è capitato che molti uccelli si posino su la piccola zampa. Non mi stupirei che insieme a loro ci siano delle deliziose uova.

A proposito di cibo, tu giardiniera (Petra) non sei stanca della pasta? L’Orso ha dei tesori anche per te. A partire dalla piuma di mare rosso (Asparagopsis taxiformis) cucinerai pasti tropicali come alle Hawaii. Potete anche gustare il Riccio di mare (Paracentrotus lividus) o se siete molto fortunati la succulenta arancia di mare (Tethya aurantium) ma per questa dovrete andare a fondo.

Mr.pagliaccio (clown, Gonzalo), ancora non hai fatto nessuna battuta finora? Mi sembra di capire che stai aspettando di sapere cosa c’è per te? Beh, l’ispirazione ovviamente. Credo che la tua musa sarà il polpo! L’affetto e la generosità di nessuno con i suoi tre calori. Ha molte cose da insegnarvi visto che è un maestro nel fare travestimento (costumi). Ma mentre impari non ottenere una testa così grande come si può essere un Doglio (Tonna galea), Sarebbe un peccato.

Venendo ora dalla tua parte (Ousama), devi essere stanco di filmare sempre il tuo re… sulla cima delle natiche dell’orso, l’osservatorio dell’orso o sulla cresta dell’orso avrai le viste più belle. Da lì, vedrete la grande zampa vicino alla quale si trovano molte grotte. Una di queste è chiamata l’intestino perché entra ed esce dalla montagna facendo una rete. Questo luogo ombroso sarà perfetto per te cara strega. Ma fai attenzione che è anche abitato da tagliatori di Madrepore (Polycyathus muellerae). Speriamo che l’Agelas arancia possa aiutare le tue ferite.

So che il prete del regno ti considera una creazione satanica. So anche che al prete piacciono le cose luccicanti. la baia dell’orso è piena di cowrie porcellana, stella serpente e corallo stella (Astroides calycularis). Se questi non funzionano, puoi comunque difenderti lanciando qualche spugna sassosa (Petrosia ficiformis) o granchi di pietra (Eriphia verrucose).

Io non sono tanto credente quindi l’unica cosa che ti dirò signor prete (Domenico) è che se fossi in te andrei a prendere del dattero di mare (Lithophaga lithophaga), ho sentito che divorano le pietre e ho la sensazione che potrebbero servirti. Inoltre, evita la porta dell’inferno nella baia dell’orso”.

Arina e Gonzalo

La mappa di Arina e Gonzalo

Akrem and Oussama

La mappa di Akrem e Oussama
Nomi dei punti della mappa di Akrem e Oussama

Fine del Progetto: Riflessioni Finali dei Volontari dell’Ottava Edizione

Eccoci arrivati ​​al traguardo del nostro Progetto M.A.R.E. 2020. Quest’anno è stato diverso, più difficile degli altri anni del progetto a causa del COVID-19, restrizioni, blocchi, stress da tutto ciò che è stato menzionato prima… Nonostante tutto, siamo andati avanti e siamo riusciti a realizzare molte cose, a crescere e ad imparare l’uno dall’altro, per avvicinarsi. Questa nostra storia, unica al suo interno, come ognuno di noi da diverse parti del mondo è stato riunito qui, a Marina della Lobra, da una persona con una forte passione per la vita marina e per la sua protezione – Mimì, è qualcosa che  porteremo nei nostri cuori. Grazie alla sua decisione, ha cambiato per sempre le nostre vite. Ora è il momento di riflettere, di dire le nostre ultime parole nell’edizione del nostro progetto. Ognuno di noi volontari ha vissuto la propria esperienza unica e abbiamo pensato che fosse meglio che ognuno di noi condividesse alcuni dei nostri pensieri e sentimenti in poche frasi. Ecco cosa abbiamo da dire:

Petra | Croazia

«Ho passato tutta la vita a studiare gli ecosistemi terrestri come boschi e prati, ma mi mancava la comprensione dell’ambiente marino. Il progetto M.a.r.e mi ha dato l’opportunità di conoscere gli organismi marini e la gestione di un’area protetta. Trovo questa esperienza molto utile perché mi ha permesso di imparare l’italiano e vivere in una delle regioni più belle d’Italia. Spero che, ispirata da questo progetto, trasmetterò il mio amore per la natura ai miei futuri studenti in Croazia.»

Arina | Lettonia

«Questo progetto mi ha cambiato in meglio e mi ha dato nuove lezioni di vita che hanno contribuito alla mia crescita personale, nuovi amici e bei ricordi che porterò nel mio cuore per tutta la vita. Mi sono innamorata di questo paese e delle persone che lo abitano, delle meravigliose acque limpide, dei paesaggi mozzafiato, dei piatti appetitosi, dell’arte, della lingua e dei tramonti commoventi. Vorrei restare qui, in riva al mare, e continuare a esplorare i suoi abitanti, ridurre al minimo l’inquinamento e diffondere la consapevolezza. Sono estremamente grata di aver vissuto qui, di aver contribuito alla conservazione marina, alla gestione, alla pulizia delle spiagge e allo scambio culturale. Mi sono sentita viva qui.»

Kristians | Lettonia

«Ancora non riesco a credere che il progetto sia finito. Qualcuno mi pizzichi per favore! Sono saltato in questa avventura sapendo di sicuro due cose: 1) voglio aiutare gli altri e fare la mia parte per rendere il mondo un posto migliore; 2) Voglio ritrovare me stesso dopo essermi sentito perso e bloccato nella vita. E wow, è stata una corsa sulle montagne russe così emozionante, un enorme viaggio di crescita personale alla scoperta di me stesso e allo sviluppo che amerò per tutta la vita. Sono estremamente grato per l’opportunità di essere qui, di usare le mie conoscenze e sostenere una grande causa in Italia, un paese in cui ho voluto vivere da quando posso ricordare me stesso, insieme a così tante persone incredibili, ma sono anche orgoglioso di me stesso per tutto quello che ho superato per arrivare a questo preciso momento e stato d’animo. Grazie per tutto!»

Raquel | Portogallo

“Wow!! Incredibile!! Sono passati quasi 9 mesi da quando sono arrivata in M.A.R.E. Ripensando a questo anno passato, queste sono le parole che mi vengono in mente: Covid-19 – Fine di un capitolo della mia vita e inizio di un altro – L’Italia e la cultura italiana – Avventure marine nel rispetto del mare – Conservazione marina – Sfide – Rispetto per gli altri – Interessanti riconoscimenti su me stesso – Gratitudine.

Posso sicuramente dire che questo è stato uno degli anni più pazzi in assoluto ma, in mezzo alla follia, posso solo dire grazie all’MPA di Punta Campanella, al coordinatore del progetto, ai mentori e a chi ha collaborato con noi per rendere questo progetto così speciale e unico!»

Akrem | Tunisia

«Non sai quanto il tempo vola finché non inizi a contare. In Italia abbiamo vissuto calde giornate estive, splendidi panorami, nuovi cibi appetitosi, escursioni squisite, chiusure e zone rosse, giornate fredde e piovose, eventi culturali e ora vediamo il traguardo. È una sensazione dolce e amara per un periodo che farà parte di tutta la nostra vita. Non era perfetto, ma forse per questo è diventato così perfetto.  Mi mancheranno l’Italia e tutti i partecipanti al progetto. Arrivederci carissimi!»

Gonzalo | Spagna

«Siamo già nella fase finale del progetto ed è inevitabile pensarci e fare una valutazione personale e collettiva del nostro lavoro e anche della nostra esperienza. In termini di lavoro sono molto felice poiché ho imparato molto e scoperto che in certe parti del lavoro mi sentivo bene e non pensavo che sarebbe stato così, e personalmente è stata un’esperienza incredibile che mi ha insegnato così tanto e questo mi ha aperto molte porte nel prossimo futuro. Definirei Project M.A.R.E. in una parola: scoperta, scoperta di luoghi, persone, natura e anche te stesso.»

Oussama | Tunisia

«Fin dall’inizio ero sicuro che sarebbe stata un’esperienza memorabile, tutte queste diverse parti del progetto che abbiamo attraversato ci hanno insegnato molte cose importanti in entrambi i campi, la vita professionale e quella quotidiana. Grazie progetto M.A.R.E. per aver dato una così grande opportunità e buona fortuna.»

Vorremmo augurare buona fortuna a un nuovo progetto e ringraziare tutti coloro che ci supportano! Ci siamo divertiti moltissimo nonostante tutte le sfide che Covid Year ha portato. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Grazie, grazie, grazie! Continuiamo la nostra missione e contribuiamo a un futuro migliore per il nostro ambiente. Ci vediamo da qualche parte nel mondo, ciao!

Cala di Mitigliano: Pulizia della Spiaggia

All’inizio di marzo, siamo stati benedetti da un tempo bello, calmo e soleggiato e cosa può esserci di meglio in una giornata come quella che uscire per il mondo e fare la differenza. Giovedì 4 marzo 2021, la nostra squadra M.A.R.E. è andata in un’altra missione di pulizia delle spiagge. Questa volta abbiamo scelto una nuova location: Cala di Mitigliano. Un luogo abbastanza remoto, accessibile dall’acqua o a piedi. Ha una spiaggia rocciosa, con acqua limpida e trasparente che ipnotizza, un’atmosfera tranquilla e una vista mozzafiato sull’isola di Capri.

Cala di Mitigliano è piuttosto piccola ed è un’insenatura tra Punta Baccoli e Fossa Papa. È uno dei luoghi più ameni tra quelli presenti nel territorio dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, ed è in zonizzazione di tipo C. Per raggiungerla a piedi, il sentiero  parte da Termini, Piazza Santa Croce. Abbiamo deciso di visitare Cala di Mitigliano in kayak, partendo da Marina della Lobra.

All’arrivo, a prima vista, la spiaggia sembrava pulita. Dopo essere sbarcati dal kayak e camminato un po’ più in là tra le rocce, abbiamo iniziato a notare pile di plastica, principalmente bottiglie d’acqua di plastica, alcune bottiglie di detergente e occasionalmente infradito. Un attimo dopo, abbiamo visto enormi quantità di polistirolo, nascosto tra le rocce. La nostra squadra ha fatto del suo meglio per raccogliere il più possibile, ma sfortunatamente un po ‘di plastica era bloccata tra rocce pesanti e ferme. Prima di venire, pensavamo di raccogliere una o due buste al massimo e di portarle con noi su un kayak, ma alla fine ci siamo ritrovati con sei buste piene! Abbiamo deciso di lasciarle lontano dalla portata del mare e organizzare una barca per arrivarci e raccoglierle un altro giorno.

Come al solito, vedere una tale quantità di inquinamento da plastica e polistirolo ci rende tristi e ci fa pensare a quanto ce ne sia di più sulle altre spiagge e nei nostri mari. Facciamo una piccola differenza e ti invitiamo a fare lo stesso! Per favore, ogni volta che puoi, cerca di ridurre il consumo di plastica, acquista una bottiglia riutilizzabile, non lasciare la spazzatura in nessun luogo, specialmente in luoghi remoti. Il nostro mare ora è malato e ha bisogno di aiuto. Il futuro è nelle nostre mani e ognuno di noi può fare una grande differenza!

Prenditi cura di te stesso, delle persone intorno a te e del nostro pianeta, e ci vediamo alla nostra prossima pulizia!

Maradona, Eleanora, Dios e Zia Franca

Essere parte del progetto M.A.R.E. significa che facciamo parte di una rete più ampia di ambientalisti e persone che cercano di preservare la natura e la biodiversità. È l’obiettivo del progetto sin dalla sua creazione: proteggere le praterie di Posidonia nella Baia di Ieranto dalla distruzione meccanica causata dall’ancoraggio delle barche. Sulla base di questo argomento e sotto l’egida dell’AMP di Punta Campanella, partecipiamo ad attività di conservazione delle tartarughe marine. Facciamo parte della rete Tartarughe Marine in Campania che cura la stagione di nidificazione delle tartarughe marine Caretta caretta in Campania e nello specifico nel Cilento. D’altra parte, questa rete si prende cura anche delle tartarughe spiaggiate e catturate accidentalmente negli attrezzi dei pescatori, chiamate anche catture accessorie, che è uno dei maggiori problemi per gli organismi marini. È una catastrofe che uccide più di 250.000 tartarughe marine, più di 300.000 delfini e piccole balene e più di 100 milioni di squali.

Immagine da WWF

Per ridurre questo fenomeno, i pescatori sono coinvolti  in campagne e corsi di formazione per aumentare la loro consapevolezza. Ma la maggior parte delle volte sono più consapevoli di ciò che accade intorno a loro in mare. Ecco perché è stato ed è tuttora imperativo per l’AMP stabilire contatti e stabilire una cooperazione con loro.

Siamo stati fortunati ad aver ricevuto una telefonata il 7 gennaio da un pescatore del golfo di Salerno, un luogo ben noto per essere un punto di sosta per le tartarughe marine in inverno, su due tartarughe Caretta caretta catturate nelle sue reti,  quella mattina. Ci siamo subito spediti al porto di Salerno dove abbiamo incontrato Luigi Guida e Antonio Di Mai, i due capitani che hanno ritrovato le tartarughe. Le tartarughe sembravano in buona salute. È tradizione per chi trova le tartarughe nominarle: un maschio adulto di 50 kg chiamato Maradona, di 64 cm, e un sub-adulto più piccolo di 30 kg, chiamato Eleonora, di quasi 50 cm. È necessario tenerli al caldo in inverno in quanto, come la maggior parte dei rettili, hanno un metabolismo molto lento, quindi tenerli in situazioni accoglienti è necessario soprattutto dopo tutto lo sforzo che fanno per liberarsi dalle reti.

Per questo hanno passato la notte a casa del nostro mentore e il mattino dopo sono stati portati al centro di recupero delle tartarughe di Portici, che fa parte della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, dove verranno sottoposti a esami e controlli sanitari. Trascorreranno anche alcune settimane nei bacini di riabilitazione per assicurarci che non abbiano problemi di salute. È allora che il nostro lavoro finisce, quando sappiamo che l’animale è in buone mani.

Il nostro gennaio si è rivelato molto impegnativo dal punto di vista delle tartarughe poiché il 20 riceviamo una nuova chiamata dallo stesso pescatore, ancora il capitano Luigi. Siamo andati al porto di Salerno lo stesso giorno dello scalo, dove abbiamo incontrato anche la guardia costiera e altri pescatori. Siamo riusciti a mettere le mani su un maschio Caretta caretta da 62kg di 72cm chiamato Dios.

L’animale era in buona forma e questa volta è stato trasportato direttamente al centro di soccorso quella notte. Abbiamo incontrato il dott.Andrea Affuso, un veterinario della Stazione Zoologica che ha condotto una radiografia sulla tartaruga che è uscita pulita ma aveva delle bolle d’aria nel rene, che sono causate dall’improvvisa risalita dalla profondità mentre era intrappolata nella rete. La tartaruga trascorrerà alcune settimane nei bacini di riabilitazione prima di essere rilasciata una volta che i veterinari saranno sicuri che sia in buone condizioni per essere di nuovo in acqua.

I francesi dicono che le cose si moltiplicano per tre e il 3 febbraio si è rivelato corretto. Abbiamo ricevuto ancora una chiamata dai pescatori del porto di Salerno, questa volta dal capitano Giulio Oliviero della barca Zio Franco. Si trattava di un’altra Caretta caretta nuovamente vittima di catture accidentali, che è stata recuperata come si diceva a 50 metri di profondità, cosa estremamente rara per le tartarughe che generalmente riposano a circa 40 metri. Si trattava di un’enorme tartaruga femmina adulta di circa 77 cm di lunghezza, la più grande che abbiamo salvato in questi due mesi, battezzata dal capitano Giulio con il nome di Zia Franca. I pescatori ci hanno detto che  era molto energica e che si muoveva tutto il giorno sulla barca, rispetto alle altre che sono state calme.

Lo stesso giorno, dopo averla ritirata da Salerno, l’ abbiamo portata direttamente a Portici, dove abbiamo incontrato il dottor Antonino Pane che si è subito preso cura del nuovo ospite. Ha preso le misurazioni morfologiche che hanno dimostrato che si tratta di una femmina di 65 kg. Abbiamo anche tolto i cirripedi parassiti sul suo carapace. Successivamente una radiografia è uscita chiara ma ha anche mostrato delle piccole bolle nel rene. Così il dottore ha iniziato immediatamente il suo trattamento.

Una delle virtù del Progetto M.A.R.E. è questa, avere l’opportunità di dare un contributo agli sforzi di conservazione marina. Questo può solo migliorare la nostra prospettiva e il nostro pensiero ecologico. Ringraziamo infine tutte le persone coinvolte in questo lavoro di salvataggio delle tartarughe, in particolare i pescatori del Golfo di Salerno per la loro impeccabile ospitalità e cura dell’animale. Grazie a queste persone, siamo in grado di aiutare a preservare le specie in via di estinzione. Ciò dimostra quanto sia importante includere i pescatori e le persone del mare, altrimenti le reti di conservazione marina non sarebbero mai così efficienti come sono. Vorremmo anche invitare qualsiasi pescatore a lavorare con noi ea connettersi con noi per salvare e preservare la biodiversità del Mediterraneo.